Cosiddetta Casa di Virgilio

Cosiddetta Casa di Virgilio

Indirizzo

Via Colonne, 48, 72100 Brindisi BR

GPS

40.6410769, 17.946922

Si racconta che qui morì il Poeta Virgilio

Cosiddetta Casa di Virgilio, I sec. a.C., dove si racconta che il sommo Poeta sia morto nel 19 a.C.

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Riportiamo di seguito quanto tramandato dai cronisti brindisini, sebbene le notizie non siano confermate da fonti storiche. Studi recenti, infatti, tendono a negare una presenza costante del Poeta a Brindisi, certo è solo il fatto che vi sia morto nel 19 a.C. di ritorno da un viaggio in Grecia, per un colpo di sole.

Lo storico brindisino Andrea della Monaca, che nel 1674 scrisse Memoria historica della città di Brindisi, a proposito della vita di Virgilio ci racconta che Brindisi nel I sec. a.C. era frequentata da molti uomini dotti, tra i quali Cicerone, Orazio e Virgilio, il quale si affezionò a tal punto alla città divenendone cittadino ed abitando nella “…casa che è nella parte della città, che mira per drittura al porto sopra il promontorio delle due colonne”. Ancora il della Monaca ci dice che qui Virgilio trascorse molti dei suoi anni e “… qui scrisse buona parte dell’Egloghe, della Georgica e dell’Eneide”.

Qui, infine, ci dice sempre lo storico, Virgilio, che era nato a Mantova il 15 ottobre del 70 a.C., morì il 21 settembre del 19 a.C., raggiunto al capezzale dall’amico Ottaviano di ritorno dall’Armenia. Nelle sue ultime ore di vita, Virgilio chiese che fosse bruciato il manoscritto dell’Eneide, incompiuta, ma fortunatamente i suoi amici Vario Rufo e Plozio Tucca, che lo accompagnarono a Brindisi già ammalato di ritorno dalla Grecia, salvarono il manoscritto per disposizione di Augusto.
Proprio sulla costa brindisina Virgilio ambientò l’arrivo di Enea e dei suoi compagni, che qui sbarcarono per la prima volta sul suolo italico, con una descrizione del porto come si immagina potesse vederlo dalle finestre della sua casa.

Dall’Eneide, riportiamo il passo che descrive l’arrivo di Enea e dei suoi compagni nel porto di Brindisi; pur senza nominarlo, la particolare morfologia del porto, con i due seni di Levante di Ponente, corrisponde infatti alla descrizione virgiliana:

E’ di vèr l’Oriente un curvo seno
in guisa d’arco, a cui di corda in vece
sta d’un lungo macigno un dorso avanti,
ove spumoso il mar percuote e frange.
Nei suoi corni ha due scogli, anzi due torri,
che con due braccia il mar dentro accogliendo,
lo fa porto e l’asconde; e sovra al porto
lunge dal lito è ‘l tempio. Ivi smontati
quattro destrier vie più che neve bianchi,
che pascevano il campo, al primo incontro
per nostro augurio avemmo.

La casa di Virgilio, la cui collocazione è confermata anche in documenti scritti in occasione della Santa Visita di Mons. Bovio del 1565, è rappresentata in alcuni quadri, litografie e persino fotografie antiche; tra queste l’immagine riportata nel testo di Nicola Vacca Brindisi ignorata, del 1954 (fig. 1).

L’edificio riconosciuto come la casa di Virgilio – pur non avendone certezza assoluta – sul finire del XIX sec. fu inglobato in una nuova costruzione, ma all’interno è stato mantenuto l’antico prospetto con i caratteristici archi rappresentati nelle varie raffigurazioni. Oggi è una residenza privata, aperta al pubblico solo in rare occasioni.

Note bibliografiche:

• Gianfranco Perri & Marco Martinese, I 100 personaggi dell’odonomastica di Brindisi che attraversano tutta la storia della città, Edizioni Lulu.com, 2017
• Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954

Virgil lived here

Virgil’s house, I century B.C., where it is said that the great Poet died in the year 19 B.C

Here is what has been handed down by historians from Brindisi, although the news is not confirmed by historical sources. Recent studies, infact, tend to deny a constant presence of the Poet in Brindisi, it’s certain that the Poet here died in 19 B.C. returning from a trip to Greece, for a sunstroke.

The historian Andrea della Monaca, native of Brindisi, in 1674 wrote “the historical memory of the city of Brindisi”. He says that in the I century B.C. the city was visited by many learned men, among which there were Cicero, Horace, and Virgilio. The latter became citizen of the city, living in the “… house located in that part of the city which overlooks the port, above the promontory of the two columns”. Furthermore, della Monaca says that here Virgil spent many years of his life and that “… here he wrote most of the “Eclogues”, the “Georgica” and the “Aeneid”.

Finally, the historian underlines that Virgil, who was born in Mantova on the 15th of October of the year 70 B.C., died in his house in Brindisi in 19 B.C. His friend Octavian reached him at the bedside once he came back from Armenia. In his last hours of life Virgil asked to burn the unfinished manuscript of Aeneid but, luckily, it was saved by his friends Vario Rufo and Plozio Tucca, by order of August. They had accompanied the poet from Greece to Brindisi when the latter was already sick.Virgil set the arrival of Aeneas and his comrades on the coast of Brindisi, where they disembarked on the Italic land for the first time. The author described the port as he imagined seeing it from the windows of his house.

We hereby report the words of the book that describe the arrival of Aeneas and his comrades. Even though Virgil did not name the port explicitly, his description corresponds to the morphology of the port, with the two branches of water, the Eastern and the Western ones:

The land lies open to the raging east,
Then, bending like a bow, with rocks compress’d,
Shuts out the storms; the winds and waves complain,
And vent their malice on the cliffs in vain.
The port lies hid within; on either side
Two tow’ring rocks the narrow mouth divide.
The temple, which aloft we view’d before,
To distance flies, and seems to shun the shore.
Scarce landed, the first omens I beheld
Were four white steeds that cropp’d the flow’ry field.

Virgil’s house, whose location is also confirmed in documents written in occasion of the Holy visit of bishop Bovio of 1565, is portrayed in some paintings, lithographs, and even antique photographs. Among them, the picture shown in the work of Nicola Vacca “Brindisi ignorata” (1954) [figure 1]

The building, recognized as the Virgil’s house – although not having absolute certainty – at the end of the XIX century, was incorporated in a new one. Nonetheless, the ancient façade has been preserved together with its typical arches, which are portrayed in various representations. Today, it is a private residence, open to the public only on rare occasions.

Bibliographic notes:

– Gianfranco Perri & Marco Martinese, I 100 personaggi dell’odonomastica di Brindisi che attraversano tutta la storia della città, Edizioni Lulu.com, 2017
– Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954